MUGELLO – Un lettore borghigiano, Pierluigi Recati, ci invia uno scritto, tra arte e attualità. Volentieri lo pubblichiamo.
Gioconda, Gioconda, Gioconda si questo è il tuo nome d’arte, a Firenze ti chiamavano Monna Lisa. Leonardo non ci svela il tuo mistero. Il tuo sorriso ti ha resa celebre, è unico al mondo. I Francesi ti hanno resa famosa. Parigi ti ha dato una casa.
La tua immagine rimane un enigma, il tuo segreto sta nel tuo sorriso, figlio dell’essenza toscana ha quel qualcosa di ironico e indefinito che può voler dire tutto e il contrario di tutto. Fosti rapita e riportata a Firenze.
Firenze la più grande città d’arte del mondo ti fu matrigna, i francesi ti resero onore e al Louvre ti hanno collocata. La tua anima era e rimane toscana. Ecco perché i francesi fanno difficoltà a farti tornare anche per poco tempo a Firenze.
Firenze che è la tua città. Cugini francesi non temete una sua trasferta temporanea a Firenze, un suo ritorno darebbe senso a quel sorriso. È il sorriso di noi toscani (guardate Matteo Renzi e capirete!) Non è un tradimento è una rimpatriata, è un riimmergersi nel grougiolo della fiorentinità, per riaffermare le proprie origini.
Tornerà a Parigi più autentica di prima con il suo enigma più segreto e inviolato: varrà il doppio. Noi fiorentini abbiamo il Davide di Michelangelo figura più maschia e possente, di sorrisi incerti e misteriosi è piena la nostra vita. Di opere al femminile abbiamo le quattro stagioni e la nascita di Venere di Botticelli che ci incantano ci soddisfano e ci appagano oltre ogni limite.
Firenze una città che non ha uguali, bella da visitare, non ha confronti, come in nessuna altra parte del mondo , ma non da vivere, poiché con le sue infinite opere d’arte presenti nei musei e a cielo aperto, ci sono anche i Fiorentini, che non sai come prendere, ci sono e basta, bisogna prenderli così come sono, purtroppo non ci puoi fare affidamento, anche quando ti rispondono con un si è sempre da vedere, anche quando ti sorridono è come il sorriso della gioconda, cosa ti vogliono dire?
Nell’attuale non sono capaci di concretizzare uno sviluppo all’altezza del proprio lignaggio, la città è cresciuta senza portarsi dietro l’essenza delle sue origini è una città chiusa in se stessa il che non è una cosa da poco che non riesce a darsi uno sviluppo confacente con le sue origini, a qualsiasi proposta che gli possa venir fatto, ti rispondono DIAMINE, che secondo l’inflessione data alla parola può significare certo un sì, ma pure che dici e rimanere sul vago senza risponderti.
È così che la città non ha potuto svilupparsi con nuove opere né urbanistiche ne monumentali atte a poter consentire ai Fiorentini di potersi muovere e vivere in maniera decente e consona per una città cosi importante.
Ci sono stati degli amministratori che non vedevano neppure la punta del proprio naso, si sono grogiolati sulla Firenze antica e non si sono preoccupati di dargli uno sviluppo al pari della propria fama. Non è certo così che l’avrebbero fatta Leonardo e Michelangiolo non credo che sarebbero mancati architetti e artisti che avrebbero rinnovato Firenze con opere di alto valore artistico e strutturale come a suo tempo fece il Brunelleschi. Certo non era una cosa facile, ma se i politici avessero provato a pensarci chissà se il genio dei fiorentini avrebbe potuto fare anche il miracolo.
Pierluigi Recati © Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – Settembre 2022
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