Weimaraner e Bracco Tedesco a confronto.. Cani da Caccia Nobili per Cacciatori Borghesi.. - Caccia Passione

2022-10-08 22:40:43 By : Ms. Monica Zeng

La razza Weimaraner (Braque de Weimar) eredita il nome dalla città tedesca di Weimar, anche se non ci sono prove certe che sia originario di quella città. L’unica certezza è che si tratta di un cane originario della Germania. Tra i suoi antenati c’è sicuramente lo “Chien de Saint-Ubert” o “Bloodhound”, forse in modo diretto o probabilmente attraverso il “Cane grigio di San Luigi”, ormai estinto, dal quale discendeva.

Esistono due teorie sulla sua origine. La prima di queste considera il Weimaraner una razza proveniente fuori dalla Germania e giunto li attraverso il Reno, intorno al XV secolo. L’altra teoria considera questa razza del tutto autoctona. Secondo alcuni esperti, infatti, questo cane è frutto dall’incrocio degli antenati del “Cane da ferma tedesco a pelo corto” o “Kurzhaar” con altre razze da caccia. In ogni caso, il Weimaraner  è una razza molto diffusa negli U.S.A. ed in Italia invece non ha mai conosciuto una grande notorietà, al punto che per alcuni anni era difficile trovare un cucciolo.

E’ un cane di taglia medio-grande, tipicamente braccoide. Ha un corpo allungato ed una muscolatura ben sviluppata. Il suo mantello grigio, congiunto alla leggerezza del suo movimento, gli ha conferito il soprannome di “fantasma grigio” negli Stati Uniti. La razza è suddivisa in due varietà: quella “a pelo corto” e quella “a pelo lungo”.

Il  Weimaraner  è un cane molto docile, anche se orgoglioso. Risulta facilmente addestrabile. Razza adatta per stare anche con i bambini, si affeziona molto al suo padrone. Nonostante sia un cane da ferma, ma in alcuni Paesi, per esempio in Brasile, viene utilizzato come cane da difesa e come cane poliziotto. Trova spazio anche all’uso nella protezione civile e nella ricerca delle persone scomparse, mansione che svolge eccellentemente grazie al suo ottimo olfatto. Il suo magnifico carattere lo rende particolarmente versatile, risultando caparbio ed insistente nella caccia. In quest’ultimo ambito è molto metodico nella ricerca.

Il Weimaraner   è un cane molto robusto e rustico, che non ha esigenze particolari, infatti può essere tenuto sia in giardino che in casa, anche se necessita di molto esercizio fisico.

Nato come cane da caccia generico, negli anni si è specializzato come cane di selvaggina da piuma, senza dimenticarsi della sua abilità di “pistare”, come i suoi antenati segugi. Il Weimaraner sa essere un cane molto obbediente e può rivelarsi in mani sbagliate molto testardo e non equilibrato. Il Weimaraner è stato selezionato per accompagnare il cacciatore ed esplorare il terreno per ore e ore.

Si tratta di un cane fondamentalmente sano e resistente, anche se ha un punto debole: la pelle. Infatti, è soggetto ad eczemi ed a piodermiti interdigitali, pertanto è appropriato controllargli periodicamente le zampe e le orecchie necessitano di pulizia e controlli costanti. Al fine di evitare il rischio di torsione dello stomaco è consigliato suddividere la razione di cibo quotidiana in due somministrazioni ed evitare di far fare al cane moto intenso subito dopo i pasti.

Il Weimaraner è un cacciatore generico che sa ben adattarsi alla caccia di diverse specie e ad ogni tipo di ambiente. Accompagna il cacciatore in modo egregio, anche in un clima e in un ambiente estremo come quelli della Svezia, un paese dove è particolarmente diffuso. E’ dotato di ottimo olfatto e alterna nella cerca il trotto, il galoppo ed un’andatura intermedia tra quella dei cani continentali italiani e i continentali esteri. Il Weimaraner è considerato un ottimo riportatore e pistatore, un’eredità questa lasciatagli dai suoi antenati segugi.

Il Bracco tedesco è un cane da ferma a pelo duro (Deutscher Drahthaariger Vorsterhhund – German Wire-Haired Pointer). Nei primi anni del Novecento, alcuni cacciatori tedeschi crearono una razza da ferma che avesse capacità di adattamento su ogni tipo di terreno, con una spiccata attitudine alla caccia di qualsiasi tipo di selvaggina e con un olfatto molto sviluppato.

Per giungere a questo traguardo, furono utilizzati esemplari di molte razze, tra cui il “Kurzhaar”, il “Pudel-Pointer” ed anche l’”Airedale Terrier”. Poiché agli inizi, nella nuova razza non risultava omogenea nell’aspetto fisico, venne costituito nel 1902 il primo Club, il quale fissò gli standars ai quali avrebbero dovuto uniformarsi gli allevatori. La razza venne riconosciuta in Germania solo nel 1955.

E’ chiamato comunemente da molti solo “Drahthaar”, che deriva da Draht = filo metallico e da Haar = pelo. Presente sia in Germania ed in Austria, anche l’Italia.

E’ un cane di media taglia, mesomorfo dolicocefalo, classificato morfologicamente come tipo Braccoide. Presenta un aspetto elegante ed il pelo duro conferisce alla pelle una discreta protezione. La sua costituzione fisica assicura resistenza, forza e velocità. Il complesso delle linee comunica una grande nobiltà. Il cranio è asciutto, la coda è ben portata e la sua pelle è tesa. Con una tipica morfologia del cane da caccia, la lunghezza del tronco e l’altezza al garrese devono essere il più possibile uguali. Le proporzioni adeguate, l’aspetto asciutto, i tendini, le articolazioni, i legamenti, conferiscono al Drahthaar un grande rapidità, resistenza ed elasticità nei movimenti.

Il suo temperamento è docile e disciplinato, si dimostra molto attaccato al suo padrone ed ama la vita in famiglia. In caso di pericolo sa prendere le difese del proprio padrone. Si dimostra quasi sempre riservato e serio, e da l’impressione che sottoponga costantemente ad esame tutti coloro che lo circondano. Questa razza necessita di essere spazzolato almeno 2 o 3 volte alla settimana e strippato nei periodi di muta. Soprattutto dopo il lavoro occorre pulire il pelo.  Il Drahthaar necessita di esercizio quotidiano. Viene considerato da molti allevatori ed appassionati della razza, un perfetto compagno.

È un cane che suscita ammirazione nel suo lavoro ed, a seconda del terreno, fonde ed armonizza i pregi delle razze inglesi con quelli delle razze europee, pur conservando una fisionomia propria ed una spiccata personalità.

La partenza del Drahthaar  è decisa ed ha un’azione esuberante. Il galoppo è continuo, energico, ma non impetuoso. La spinta nel posteriore è vigorosa e senza scatto, accompagnata da lievi rampate dell’anteriore, La falcata è piuttosto raccolta. L’orecchio in movimento, il collo proteso, testa alta e mobile dimostrano una padronanza olfattiva redditizia, sempre preparata ad avvertire la minima emanazione. La canna nasale tende all’orizzontale. La coda è portata leggermente in basso con movimento orizzontale, continuo e vivace. La cerca del Drahthaar  è molto diligente ed ampia, quest’ultima con diagonali rettilinee e ravvicinate.

Quando durante la cerca ha l’errata impressione del selvatico, si porta al trotto rallentando gradualmente, con orecchie erette ed il collo proteso. Rimonta la sorgente di emanazione olfattiva con una leggera inflessione degli arti, incrociando serrato ed attentissimo. Una volta che ha superato l’incertezza, riprende convinto l’andatura abituale con scatto quasi rabbioso.

Nel momento in cui, avuto un lieve indizio della presenza del selvatico, se ne rende conto e va in ferma, e l’azione subisce un freno graduale per cui sollecitamente dal galoppo passa al trotto, quindi, dopo qualche tempo di passo, essa si conclude nella immobilità assoluta. porta la testa alta, la canna nasale sull’orizzontale, l’orecchio retratto, occhio ardente ed il collo tutto fuori. Il corpo è flesso sugli arti con un anteriore generalmente più avanzato ed i posteriori molto flessi. Qualche volta il corpo è eretto e frequentemente uno degli arti sollevato.

Quando è certo della presenza del selvatico, invece, con immediata contrazione abbassa il corpo sugli arti flessi, testa alta, collo proteso, procede cauto ma deciso, aspirando fremente l’effluvio. In alcune occasioni si ferma di scatto. Se d’improvviso si trova a ridosso del selvatico, si ferma con scatto rabbioso, la testa leggermente sotto l’orizzontale rivolta verso il selvatico, corpo rigidissimo in posa contorta e la coda adeguatamente sopra la linea dorsale.

Nelle sue ferme è molto bello da vedere, poiché si riscontra una teatralità anche nelle più disparate pose. Infine, nel momento in cui, dopo la ferma, guida il selvatico che cerca di allontanarsi pedinandolo, cammina a testa alta deciso, ma prudente ed in perfetto collegamento con il conduttore, fermandosi ad ogni rallentamento del selvatico e tenendosi a giusta distanza. La coda in movimento orizzontale diventa immobile ad ogni breve sosta. Si riscontrano contrazioni e flessioni sugli arti simili alla ferma.

In conclusione, le due razze messe a confronto mostrano una certa predisposizione maggiore e più efficace del Drahthaar alla caccia, rispetto al Weimaraner.

Ciò, secondo alcune ipotesi, sembra sia dovuto al fatto che il Weimaraner negli ultimi anni è stato sempre più destinato ad essere cane da compagnia e da salotto, vista la sua straordinaria eleganza.

Il suo poco utilizzo in ambito venatorio è dovuto alla scarsa conoscenza e diffusione di questa razza in Italia. In ogni caso, il Weimaraner è in grado di dimostrare le sue dati di cacciatore molto versatile, adattandosi a più tipi di selvaggina e terreni.

Per quanto riguarda il Drahthaar, invece, il discorso è diverso. Molti cacciatori italiani lo utilizzano in ambito venatorio, considerate le sue eccellenti doti olfattive e la sua caparbietà nella ricerca del selvatico. Ciò lo rende particolarmente conosciuto ed affidabile durante le battute di caccia.

Una cosa è certa: con un buon addestramento e tanta pazienza e rispetto nei confronti di ambedue le razze, si otterranno comunque ottimi risultati.

Ogni razza deve essere liberata da inutili pregiudizi. La preparazione e l’addestramento rimangono sempre le soluzioni migliori per avere un cane pronto ad assolvere il compito a cui è chiamato a rispondere.

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