Neonata in ipossia cerebrale: Asp di Cosenza condannata a risarcimento milionario - QuiCosenza.it

2022-10-12 21:58:46 By : Ms. ping xiao

Per il tribunale questa “malpractice” medica avrebbe causato delle conseguenze nefaste alla neonata, e segnatamente l’ipossia celebrale

COSENZA – Caso di malasanità. Il Tribunale di Cosenza condanna l’Asp di Cosenza al risarcimento dei danni in favore della piccola Francesca (nome di fantasia) e dei suoi familiari: un risarcimento di oltre un milione e settecentomila euro.

“Da questa e da altre vicende emerge come per la risoluzione delle problematiche organizzative e strutturali della sanità calabrese sia necessaria un’energica e immediata sferzata. Ingiustificabile che in un presidio ospedaliero non sia funzionante l’emogasanalizzatore, indispensabile per una situazione critica. All’epoca il sistema, a tutt’oggi inefficiente, aveva perfino consentito al semplice pediatra d’assolvere il compito spettante al neonatologo, per quanto ulteriori aspetti deficitari affiorano da questo caso, partendo dal tempo impiegato per decidere se trasportare o meno la neonata presso il presidio ospedaliero di II livello (Crotone), ubicato a soli 50 km., la mancanza di un’ambulanza dedicata a fronteggiare difficoltà respiratorie e l’assenza di un anestesista-rianimatore a supporto della piccina durante il tragitto”. Sono queste le parole dell’avvocato Egidio Tucci sulla decisione del Tribunale di Cosenza.

Si tratta della vicenda di una bimba nata nell’ospedale di San Giovanni in Fiore e che secondo i periti subì alla nascita una ipossia celebrale che le avrebbe provocato un gravissimo danno neurologico e un’invalidità permanente dell’80%. Tucci spiega come a distanza di anni dalla definizione del procedimento penale a carico dei neonatologi, assolti con formula ampia dal tribunale bruzio, i genitori di Francesca, costituiti in quel processo come parti civili, si erano rivolti a lui per un parere, sebbene delusi e senza speranza. Per loro doveva ritenersi definita la controversia e comunque ormai prescritto il diritto al risarcimento dei danni patiti. Convinti da terzi che si applicasse la prescrizione quinquennale e che il riesame della colpa medica non fosse riproponibile dopo quella sentenza assolutoria, si erano rassegnati infatti a non poter più avere giustizia.

Tucci segnalò però che non era ancora maturata la prescrizione civile, in quanto decennale e non quinquennale, trattandosi di responsabilità contrattuale e non aquiliana, ipotizzando quindi di riaprire il caso in sede civile, non convinto della motivazione assolutoria. Si accertò poi che dal fascicolo del processo penale erano sparite le schede ecografiche originali, mentre le fotocopie, poi acquisite al loro posto, presentavano un artefatto tecnico, in particolare l’apparente interruzione del flusso ombelicale. Da qui il giudice penale, sulla scorta delle conclusioni tratte dal perito, aveva assolto i neonatologi, ritenendo i danni verificatesi in utero. In realtà si sarebbe trattato di una macchia di toner finita sulle fotocopie delle schede ecografiche, presente sul versante dell’onda sistolica.

Solitamente, però, l’interruzione del flusso ombelicale (cosiddetto invertito o retrogrado) appare in corrispondenza dell’onda diastolica e non di quella sistolica. Da qui l’immediata diffida ad adempiere inviata all’Asp di Cosenza, che interrompeva la prescrizione (mancava solo un mese alla scadenza del termine), e l’atto di citazione notificato ad altri cinque convenuti.

Dopo 33 udienze, due consulenti Tecnici d’Ufficio(C.t.u) che escludevano la colpa medica ma non esaustive per il tribunale civile cosentino, altri due C.t.u. ricusati dall’avvocato Tucci, il Giudice Istruttore (Antonio Giovanni Provazza), vista la complessità medico-legale, aveva optato per un collegio peritale composto da esperti provenienti da Roma (i dottori Albarello, Di Iorio e Dotta).

“I consulenti tecnici delle parti hanno diversamente riconosciuto una responsabilità dei sanitari della struttura di San Giovanni in Fiore per non avere proceduto a mantenere dei parametri vitali stabili attraverso l’intubazione, ovvero alla ventilazione assistita (anche con il solo pallone) della minore, senza un accesso venoso, oltre a far emergere dei deficit nel modello organizzativo del trasporto neonatale”, si legge nella sentenza.

Sentenza civile – pubblicata da alcuni giorni – che riporta anche la motivazione: “Appare evidente, che l’ossigenoterapia praticata dai sanitari della struttura del San Giovani in Fiore non sia stata efficace a contrastare lo stress respiratorio insorto alla nascita, tanto che il quadro clinico riscontrava un peggioramento delle condizioni di salute. In tal senso, difatti, … alla nascita (ore 11:50) presentava una lieve depressione cardio-respiratoria con un valore dell’Indice di Apgar al I minuto di 5 che, prontamente, è poi risultato nella norma al V minuto (7), tuttavia dopo circa venti minuti (cfr. cartella clinica Bambino Gesù di Roma), le condizioni … peggiorano con la comparsa di un quadro clinico di insufficienza respiratoria caratterizzato da alitamento delle pinne nasali e rientramenti intercostali, il che conduce a ritenere che il trattamento iniziale, seppur consentiva una breve ripresa delle condizioni cliniche al V minuto (APGARG), non comportava una stabilizzazione dei parametri ed anzi, un peggioramento graduale degli stessi, il che mostra l’insufficiente e inadeguato supporto che, diversamente, a quel punto richiedeva una maggiore incisività attraverso una ventilazione assistita, tenuto anche conto dei livelli di saturazione “gravi” (70%)”.

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“In questo primo anno di amministrazione avrebbero dovuto essere realizzati progetti che invece sono rimasti sulla carta”

COSENZA – Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, la notizia adesso è ufficiale. Il consigliere comunale Roberto Sacco, eletto un anno fa, nella lista “Franz Caruso sindaco”, lascia la maggioranza e passa all’opposizione. Le prime avvisaglie, in realtà, si erano avute già la scorsa primavera. Ma poi il dialogo era ripreso e Sacco in una riunione del gruppo politico aveva parlato di “appoggio incondizionato al primo cittadino”. Nei mesi a seguire, tuttavia, il consigliere aveva continuato ad esprimere critiche nei confronti della squadra di governo bruzia. Fino all’addio attuale che, questa volta, è definitivo. “In questa maggioranza, ormai, mi sentivo soltanto un numero. Ma io non sono stato eletto per alzare la mano a comando e assecondare le decisioni degli altri”. Quindi Sacco passa a elencare le motivazioni principali che lo hanno indotto a “strappare” con la maggioranza.

“In questo primo anno di amministrazione – spiega ai microfoni di QuiCosenza – avrebbero dovuto essere realizzati progetti che invece sono rimasti sulla carta. Oltre alla riapertura del tratto di via Roma, che effettivamente è stata portata a termine, bisognava mettere mano all’inversione dei sensi di marcia e procedere a eliminare la rotatoria di via Pasquale Rossi, il doppio senso di via degli Stadi. E ancora: le piste ciclabili e i cordoli”. Dai temi legati alla viabilità, Sacco sposta l’attenzione sulle questioni che riguardano i livelli occupazionali all’interno degli uffici di Palazzo dei Bruzi. “Ci sono settori che ormai faticano ad andare avanti. Nonostante il dissesto, si potevano individuare formule che consentissero di assumere almeno le unità lavorative più strettamente necessarie allo svolgimento delle pratiche amministrative. Anche perché, il sindaco il modo per circondarsi di consulenti, l’ha trovato.

Mi hanno sempre detto che si tratta di incarichi concessi a titolo gratuito. Benissimo, ci credo ma datemi le carte e fatemi controllare. Non solo quei contratti non li ho mai visti, addirittura mi sono sentito rispondere che non avrei neanche dovuto chiederli. Idem quando ho sollecitato la visione delle carte che si riferiscono al bando sui rifiuti. Vorrà dire che farò opposizione”.

Per Sposato se si dovesse trattare delle stabilizzazioni già previste, non rappresenterebbe una vera e propria novità per la Sanità calabrese

COSENZA – E’ stata accolta positivamente, da parte del presidente provinciale degli infermieri cosentini, Fausto Sposato, la notizia diramata qualche giorno fa in merito alle numerose assunzioni che dovranno essere attuate nelle varie Asp calabresi entro il 31 dicembre, in base al piano del fabbisogno del personale per il 2022. Solo 710 nell’Asp di Cosenza. “Forse – rimarca Sposato – è anche il frutto delle tante battaglie fatte dai vari ordini professionali”. L’augurio ed anche il timore di Sposato però è che quelle annunciate siano assunzioni nuove, “perché se si dovesse trattare delle stabilizzazioni già previste, di alcune figure professionali, non rappresenterebbe una vera e propria novità per la Sanità calabrese”.

“Lo scopo sociale – sottolinea la presidentessa dell’associazione Luana Bruno Bossio – è di diffondere la cultura del dono”

CASTROLIBERO – E’ stato donato alla Comunità di Castrolibero da parte dell’Associazione “Anche a noi Siamo Utili”, un defibrillatore. “Lo scopo sociale infatti – sottolinea la presidentessa dell’associazione Luana Bruno Bossio – è quello di diffondere la cultura del dono, in particolare la donazione di un defibrillatore. L’arresto cardiaco – speiga la presidentessa – è una delle principali cause di morte, può colpire chiunque, in qualunque momento e in qualunque posto e può essere combattuto solo entro i primi minuti praticando la rianimazione e utilizzando il defibrillatore. Dunque è di fondamentale importanza intervenire rapidamente”.

“Portiamo a concretezza un’idea maturata alcuni mesi fa, e di questo vogliamo ringraziare la consigliera Anna Giulia Mannarino con Delega alle politiche sociali del Comune di Castrolibero, che opera nel sociale da sempre, per la disponibilità e la sua fattiva collaborazione nell’organizzazione e nel supporto datoci per far sì che l’evento avesse una buona riuscita”.

Dopo la donazione e la benedizione del Parroco della parrocchia di San Salvatore della comunità di Castrolibero paese, don Franco Zumpano, che ringraziamo per l’ospitalità e la presenza si è svolta la ‘partita del cuore’ che ha visto protagonisti i ragazzi dell’associazione “Anche noi siamo utili”, Asd Toto’ special ones e Asd castrolibero calcio a 5. Questa donazione rappresenta un prezioso contributo, perché l’Associazione “Anche Noi Siamo Utili oltre ad operare nel sociale soprattutto con bambini “Speciali”, porta avanti da sempre il senso della condivisione, della solidarietà e del donarsi agli altri.

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