Partesa: lo Champagne secondo Eric Taillet - Adnkronos.com

2022-10-18 01:28:45 By : Ms. lily yu

Una nuova importante collaborazione tra il gruppo Partesa For Wine e la maison della Valle di Belval, Eric Taillet. Si arricchisce così la già importante selezione della società di distribuzione con un’azienda che in Champagne è simbolo di identità.

Lo scorso 14 ottobre, in occasione della Milano Wine Week, Alessandro Rossi – National Category Manager Wine Partesa, insieme al giornalista Alberto Lupetti e Eric Taillet, hanno presentato e guidato nell’assaggio di una serie di champagne di differenti terroirs, tutti accomunati da una grande tipicità, stile e riconoscibilità, figli della mano esperta di Eric Taillet.

La maison Eric Taillet, immersa nella Vallée de la Marne, inizia la commercializzazione delle prime bottiglie intorno al 1961. Eric, quarta generazione della famiglia, negli anni porta avanti e afferma sempre più la filosofia di lavorare la vite rispettando l’ambiente e mantenendo una forte armonia con la natura, affermando con forza la sua anima di perfezionista, atta principalmente, alla salvaguardia della tipicità e dell’identità.

Identità che in questa maison di Basielieux – sous - Chatillon, è sicuramente espressa con il Meunier, unica uva protagonista della produzione firmata Taillet. Una varietà straordinaria spesso vittima della sua stessa qualità. Infatti, a causa della sua forte resistenza al freddo, il Meunier è sempre stato piantato su territori minori, spesso difficili, come zone in ombra, facilmente soggette a gelate o in prossimità di boschi, proprio perché capace di resistere a questi climi e territori. Di fatto, come lo stesso Eric afferma: “il Meunier è un’uva fortemente territoriale. A dispetto di chi lo ritiene povero, mancante di nobiltà, io credo sia il re delle uve, perché ha la capacità di donare allo champagne la sua vera dimensione di vino del piacere”.

Una vita, dunque, fortemente legata a doppio filo con quest’uva, quella di Eric che in occasione di questa masterclass, ha presentato in degustazione, cinque calici, con cinque diverse espressioni fortemente territoriali dei suoi champagne, che all’assaggio giocano fortemente sul carattere, la mineralità e l’espressione del frutto presentando quanto ampia possa essere la qualità di una singola uva quando viene gestita con rispetto ed attenzione.

Uno champagne che si presenta come il brut sans année, tipico vino d’entrata di molte maison, che lo propongono sul mercato come il biglietto da visita della propria produzione e che ne presenta lo stile a prescindere dal millesimo. Per Eric, invece, questa bottiglia si caratterizza proprio come la sua intera produzione.

Infatti, diversamente da molti s.a questo vino è prodotto, come gli altri in assaggio, senza effettuare malolattica, raccogliendo le uve dalle due parcelle selezionate “Les Grillond” e “Les Clos”, e presentando una liqueur diversa che potremmo definire “fatta in casa”, perché per il dosaggio, utilizza solo 1 g/l di liqueur fatta con il Millésime 2004, lasciandolo maturare per 24 mesi sui lieviti.

All’assaggio presenta una grande espressione olfattiva, un vino solido e sempre fresco. Il naso è fitto, intenso e attraente, con evidenti note balsamiche seguite da note di pasticceria lievitata, agrumi e frutta tropicale, chiudendo con un accenno alla tostatura. Il sorso è ampio e ancora intenso nel frutto, dal quale spicca la pesca seguita da ritorni agrumati e una piacevole sapidità al finale. Uno champagne ricco e dalla grande beva.

In questo secondo calice, Eric racconta che l’obiettivo era quello di rappresentare l’influenza che l’argilla ha sul Meunier, tipo di terreno molto presente nelle due parcelle dal quale il Renaissance viene prodotto “Baslieux” e “Cuisle”. È prodotto eseguendo una fermentazione sia in cuve e barrique, sempre senza eseguire la malolattica. Segue poi una maturazione sui lieviti di circa 72 mesi, e come nel caso del primo vino in assaggio, il dosaggio è di 0,6 g/l con la liqueur ottenuta dal Millésime 2004.

Nel calice presenta un perlage fine e persistente e un colore giallo paglierino brillante. Al naso spiccano da subito note di fiori bianchi e agrumi freschi, seguiti da note di nocciola tostata e da una spiccata nota minerale. Sorso armonioso, aromatico, fresco e mediamente corposo. Uno Champagne gastronomico, dalla piacevole beva.

Questo champagne è definito dallo stesso Eric lo champagne più identitario. Figlio di un’annata molto difficile e complicata, la zona del Meunier ha comunque avuto delle buone rese e una spiccata qualità, tanto da caratterizzare molto la produzione.

Prodotto dalle due parcelle riportate anche in etichetta “La Brusse” - esposta a nord su argille molto profonde e piantata nel 1961 - e “Les Pierreuses” - esposta a sud-est, con poca argilla e ciottoli, anch’essa piantata nei primi anni ’60 – anche questo champagne non effettua malolattica e segue oltre 3 anni di maturazione. Anche qui il dosaggio è diverso, con 1,5g7l di liqueur sempre dal Millésime 2004.

All’assaggio è fresco e vitale. Perlage fine e mediamente persistente. Presenta note scure, che riportano alla sua natura di Blanc de noir, sebbene atipico, grazie ad un’eleganza evidente ed una forte personalità. Frutto maturo e fitto di albicocca e frutta tropicale, seguito da note speziate ed erbe aromatiche. Il sorso è corposo e crea un perfetto equilibrio fra grassezza e finezza. Chiude sapido, con una spinta acida che richiama freschezza e beva.

La forte crescita della richiesta di Champagne rosé ha portato Eric a decidere di produrre il Bansionensi anche nella versione rosata. È un rosé d’assemblage, prodotto con una base di Bansionensi 2018, un’aggiunta del 1% di Meunier in rosso, che segue una maturazione di 40 mesi sui lieviti, non dosato.

È uno champagne di grande eleganza che è stato particolarmente apprezzato nel corso della masterclass. Uno champagne che fa rilassare e concentrare al contempo, capace di esprimere frutto, tensione, struttura e una grande eleganza. Spiccano le note di agrumi e floreali fresche. Il sorso è elegante e ampio, vibrante se vogliamo, grazie al perlage che gradevolmente sparisce in bocca, lasciando frutto e persistenza. Davvero un bel bere.

Si chiude la degustazione con uno champagne di grande carattere e identità. Partendo dall’etichetta bellissima in legno, questo champagne nasce dalla parcella “Montigny” piantata nel 1956 caratterizzata da un suolo di argilla e calcare. È il frutto dell’assemblaggio di due annate la 2014 e la 2016, che fermentano totalmente in legno, in assenza di malolattica, maturando per 4 anni sui lieviti e tornando al dosaggio di 1,5g/l dell'ormai celebre Millésime 2004.

Anche qui si presenta il filo conduttore che lega questi cinque calici in assaggio, la freschezza, caratteristica che compone la forte identità della maison Eric Taillet.

Champagne ricco di aromi di frutta, agrumi, pesca e mela matura. Al sorso c’è grande struttura, succosità ed effervescenza, una piacevole mineralità che accompagna sul finale un impressionante lunghezza. “Una bollicina gastronomica ” afferma Eric, noi, ci troviamo una grande piacevolezza anche da solo, vista la sua grande capacità di auto esaltazione. Adnkronos - Vendemmie