Sandro Gamba compie 90 anni: «Petrucci spieghi perché ha cacciato Sacchetti. Pozzecco? Una sorpresa»- Corriere.it

2022-10-12 08:36:40 By : Ms. Anita xin

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L’uomo che col basket è arrivato alla Hall of Fame: «Pozzecco è stato un giocatore trascinante: gli auguro ogni bene». Sul campionato: «Bologna e Milano vanno a gara 7. Il fattore campo può aiutare la Virtus»

Sandro Gamba, auguri per i 90 anni: regali in arrivo? «Me ne ha già fatto uno enorme il mio Milan: papà era socio del club, io sono rossonero “dentro” e in casa indosso la maglietta. Come festeggerò il compleanno? Con una cena con amici cari, ma non ci sarà nessuno del basket».

Però il basket resta la sinfonia della sua vita. «Mi ero avvicinato per riabilitare la mano che mi ferirono il 25 aprile 1945. Mi avevano dato poche speranze di recuperarla, invece il miracolo è avvenuto. E nel frattempo gli allenatori mi dicevano che non ero male. Sono andato avanti e sono arrivato… alla Hall of Fame».

Milano, Varese, Torino, Virtus Bologna, l’Italia. Qual è il momento «top» di questo bellissimo film? «Scelta impossibile. Però ricordo sempre una vittoria decisiva per lo scudetto contro Bologna in un lunedì di Pasqua. Avevo 22 anni e fui eletto mvp dell’Olimpia: mi portarono sulle spalle, capii che dovevo continuare».

Voleva smettere così giovane? «Ero dipendente della Borletti, disegnavo i cruscotti delle auto. Curavo il lavoro, lasciarlo non era un obiettivo».

Il basket rimane però il suo miglior disegno. «Il denominatore comune della mia carriera è l’esperienza di vita acquisita. Ho cominciato come vice di Cesare Rubini, poi sono andato a Varese e la Ignis mi ha dato la dimensione da professionista».

Ed è diventato pure c.t. «Avvenne tutto in modo carbonaro. Mi chiamò il presidente Enrico Vinci e mi chiese: “È interessato, per caso?”. Ma che domanda…».

C’è un nuovo c.t., Gianmarco Pozzecco, nominato dopo la brusca chiusura con Meo Sacchetti. Cominciamo dal siluramento di Meo. «Sono affezionato a Sacchetti, brava persona e giocatore esemplare: l’ho avuto a Torino, l’ho voluto in Nazionale. Non ho capito che cosa sia successo: storia strana e nebulosa».

Si parla di rapporti azzerati con il presidente Petrucci. «Di solito si licenzia un allenatore per questioni tecniche: Petrucci dovrebbe spiegare perché non aveva più fiducia».

Ora tocca a Pozzecco. «È una sorpresa. Non lo conosco tanto come tecnico, mai visto un suo allenamento. È stato un giocatore trascinante: gli auguro ogni bene».

Petrucci puntava al terzo mandato di Ettore Messina: l’interessato ha declinato. «Ha fatto bene, deve completare il lavoro a Milano. La Nazionale deve avere un’identità che può nascere solo dalla continuità operativa: il c.t. deve essere a tempo pieno».

Sacchetti ha rinnovato l’Italia, anche per l’assenza di Datome e Belinelli. Pozzecco che cosa dovrebbe fare? «Un mix tra esperti e nuovi».

A settembre l’Europeo: come lo vede? «Se si troveranno i ruoli giusti e se si farà squadra, ci potrà essere il seguito del bel 2021».

La finale scudetto è tra Virtus e Olimpia: il secondo è il club delle sue radici, della Virtus è stato coach. Pronostico? «Tira aria di gara 7. Il fattore campo può aiutare la Virtus: a Bologna perfino il pubblico segna e prende rimbalzi, spero che il Forum non risponda in modo fiacco. Sarà poi un bel duello tra grandi allenatori: sono legato a Messina, ma non trascuro Scariolo, che non stimo di meno».

Sandro Gamba ha avuto una filosofia di lavoro? «Migliorare sempre. Se uno allena fino a 100 anni, anche nel novantanovesimo deve crescere».

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