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2022-10-09 00:51:47 By : Ms. Lillian Yang

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Filippo Timi è protagonista con Francesco Scianna e il diciottenne Francesco Gheghi del film che Marco Simon Puccioni ha tratto dall’esperienza della sua famiglia arcobaleno

ROMA «Il filo invisibile» di Marco Simon Puccioni (nelle sale dal 21 al 23, dal 4 marzo su Netflix) affronta in chiave di commedia un tema rovente : due padri omosessuali , Filippo Timi e Francesco Scianna, e un figlio avuto con GPA (gravidanza per altri) dove la donna presta l’utero. Ma cosa succede se la coppia gay si separa e il figlio viene conteso? La storia spinge a chiedere cosa sia la normalità. «Il termine è brutto — risponde Filippo Timi —, io ci ho combattuto sempre. Già per il fatto che non giocassi a calcio ero quello non normale. Io balbetto e mi dicono che non è normale, poi sono anche attore… Per me tutto questo è normale».

Gallery: «Il filo invisibile», le immagini del film Netflix diretto da Marco Simon Puccioni

Nel film una madre si atteggia a donna moderna e aperta, ma l’unica famiglia che concepisce è quella tradizionale; però, aggiunge sua figlia, «se le dici che è omofoba ti risponde che ha tanti amici gay». «Lei — commenta Scianna — denota l’arretratezza del linguaggio che si respira nel suo nucleo familiare, non adeguato a ciò che la vita oggi desidera e chiede. Per me, la normalità è aderire alla propria unicità, quando scopri te stesso, necessità e bisogni». Storia in parte autobiografica ; il regista ha riflettuto «su cosa significa essere padri : la priorità è l’importanza del sangue, della cura o cos’altro?».

Succede che la donna non sia solo uno strumento per avere un figlio «ma si costruiscano rapporti, forme nuove di simil parentela : ci sono proposte di renderle un crimine universale . Allora lo è il matrimonio, perché esistono i matrimoni combinati, le spose bambine... Tante famiglie arcobaleno hanno a che fare con la costruzione di relazioni che permettono di costruire il sogno di avere una famiglia e crescere un figlio ». Per Timi, «la religione non deve dividere ma creare legami e se li spezza non è sana. Pasolini sosteneva che i bambini per i genitori sono come la religione, c’è il sacro , il bambino si affida…». Alla Berlinale, su 6 film italiani 4 erano sulla fluidità di genere : «La società si evolve e il cinema riflette la realtà».

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